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venerdì 19 agosto 2016

Uscire dalle nebbie dell'infelicità con la Comunicazione Empatica Nonviolenta

Stamattina nel dormiveglia ho fatto un sogno
che ho disegnato quì


Vedevo la fatica di vivere che spesso ci avvolge,
vedevo persone salire scale mobili
che le riportavano sempre in giù
e c'era il corrimano nero gommoso che girava all'ingiù
ed era come un'involucro senza uscita
e mentre le persone cercavano di salire
e di uscire,
si affaticavano,
perdevano le forze e il sorriso,
non sapevano più cosa fosse la gioia
o l'entusiasmo di arrivare in cima e di vivere
e perdevano anche la speranza e la possibilità che questo esistesse.

Ho avuto l'immagine e l'idea che questo
fosse il circolo dei pensieri con cui a volte interpretiamo la vita
e che diventa la nostra ruota del criceto, la nostra gabbia,
la nostra scala mobile senza fine che chiamiamo depressione.
Ho visto queste persone nel sogno,
come a volte lo sono anche io e
come a volte le vedo entrare nel mio ufficio
o le incontro per strada
così appesantite e stanche
guardare un orizzonte che non sanno più bene
se ci sia davvero e se sia possibile raggiungerlo.

E poi ho visto la prospettiva possibile, l'orizzonte,
la cima della salita, pur ripida che sia,
diventava tutto d'un tratto raggiungibile facilmente,
come per magia spinti in alto da uno spirito di pensiero e di vita
che ho riconosciuto nella Comunicazione Empatica Nonviolenta,
nel suo modo di scardinare pensieri ed energie ridondanti,
nel suo potere di darci libertà e accesso a ciò che siamo e ciò che è la vita,
un'avventura divertente,
una discesa euforica ed entusiasmante su uno slittino,
occhi pieni di luce,
una bocca curva all'insù,
un grido di felicità
Yuppie !!!
Vita!!!

Buona Giornata!
Mi sono svegliato con una gran bella carica e ho voluto condividerla.

Anche questa è Comunicazione Empatica Nonviolenta
di Marshall Rosenberg

1 commento:

  1. Grazie per la tua condivisione Davide, è bello sapere che esiste uno strumento in grado di portarci fuori dall'hyperloop dei pensieri e della depressione, anche se, quando ci siamo dentro, tutto sembra grigio e "impossibile" <3

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