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giovedì 8 aprile 2021

Da uomo a Uomo - formazione per uomini

Ciao a tutti e tutte, 
ben ritrovati e ben ritrovate

Oggi vi presento
una formazione pensata appositamente per gli uomini
che hanno difficoltà nella comunicazione nella coppia e nella sessualità.


<< da uomo a Uomo >>
Cultura Relazioni Sessualità

Comunicazione Empatica
esprimere sé stessi nella coppia e nella sessualità

Da Sabato 8 Maggio 2021


Attenzione donne, spesso siete proprio voi la scintilla
affinché il vostro uomo possa venire a conoscenza di questo tipo di percorsi
e possa trovare la forza, il coraggio, la motivazione per informarsi e per iscriversi.









Comunicazione Empatica
esprimere sé stessi nella coppia e nella sessualità

con Davide Facheris
Maggio 2021
Sabato 8 dalle 14.30 alle 18.30
Mercoledì 12 - 19 - 26 Maggio   dalle 20.30 alle 22.30


Il corso tratterà i seguenti argomenti:

- Empatia con noi stessi: conoscere le proprie Emozioni e i propri Bisogni
- Esprimersi in modo costruttivo: Richieste e Dialogo
- Ascoltare con Empatia

Il corso prevede parti di teoria alternate ad esercizi pratici e a spazi per domande.


Per informazioni ed iscrizioni

inviare email a info@spaziouomo.org
oppure Whatsapp al 345 7571883 

Corrado Bellore sarà disponibile a darvi ascolto, accoglienza e tutte le informazioni necessarie.



Questa formazione verrà condotta da Davide Facheris
e fa parte del progetto "da uomo a Uomo"
costituito da una serie di formazioni e di un percorso più ampio
sviluppato insieme al team di professionisti di Spazio Uomo:

https://www.spaziouomo.org/da-uomo-a-uomo/



Buona giornata

Arrivederci presto

Davide Facheris



lunedì 18 gennaio 2021

FARSI DELLE IDEE SUGLI ALTRI



Farsi delle idee sugli altri 


A volte è più veloce di noi,
rapido, inconsapevole.
💡 Ed ecco che in un istante
ci siano fatti un'idea sull'altro:💡
"Il mio partner non mi ascolta,
non mi considera, ha dei problemi,
non è disponibile, é egoista, non cambierà mai... ecc. ecc. "
❤️ Vi capita mai di pensare in questo modo?
E, se ci capita, dove vi conduce?
Ad un dialogo?
O ad una strada senza uscita?
👀 Se ci facciamo un'idea fissa sull'altro, da quel momento in poi
abbiamo un ostacolo ulteriore
al dialogo e alla relazione.
Senza volerlo ci troviamo in un luogo in cui non sono più solo le azioni o le parole dell'altro a fare da barriera alla relazione (o il nostro modo di riceverle), ancora più forte è l'ostacolo costituito dall'idea che mi sono fatto di quella tal persona.
💭 A volte farci dei dubbi sul nostro partner è importante e a volte ci salva anche da situazioni che possono essere insoddisfacenti o che possono degenerare.
Farci dei dubbi, aprire dei punti interrogativi, è diverso da ciò di cui ti sto parlando, é diverso dal farci un'idea fissa e consolidata. L'idea fissa e consolidata non lascia più spazio di manovra, spesso tarpa le ali alla possibilità di vedere la realtà senza deformarla, alla capacità di vederci umani, di parlarci e di ascoltarci con empatia.
👨‍🎓 Il mio lavoro e la mia esperienza decennale con la Comunicazione Empatica mi stanno insegnando questo.
Uno degli aspetti che più mi piace del mio lavoro è quello di accompagnare singoli e coppie a scoprire questi aspetti sottotraccia del proprio modo di pensare e di comunicare. Tramite l'Ascolto Empatico e un ventaglio di esercizi pratici posso aiutare singole persone, coppie e gruppi ad esplorare il proprio modo di pensare e a migliorare la propria comunicazione sia a livello interiore sia a livello interpersonale.
Disponibile via telefono, videochiamata online e dal vivo.
INFO. Davide Facheris Comunicazione Empatica
relazionifelici@gmail.com

VUOI SAPERNE DI PIU' ?

info e chat senza impegno 

whatsapp o sms

3339297622

venerdì 6 settembre 2019

8 punti chiave per la mediazione di un conflitto con i miei figli

Il mio ultimo video, una mediazione reale di un conflitto con i miei figli
Di seguito in questo post trovate le mie riflessioni sulla mediazione
e 8 punti chiave per coltivare relazioni di dialogo in famiglia.



24 ore dopo la mediazione del conflitto per l'utilizzo di un camion giocattolo, ancora nessun litigio, anzi, ci giocano insieme felicemente e ininterrottamente! :)

Ecco il mio ultimo video in cui potete vedere una mediazione reale di un conflitto fra i miei due figli Dario, 4 anni e Giona, 8 anni.

La mediazione di questo conflitto si è basata soprattutto sull'ascolto e sul dare i riscontri di comprensione di volta in volta a chi parlava. In alcuni momenti ho anche guidato i due "contendenti" a ripetere le parole dell'altro, al fine di aiutarli a scambiarsi reciprocamente i riscontri di comprensione.
Riguardando questo video, la cosa che più mi piace è che, grazie al mio intervento, si è creato sopratutto uno spazio di parola e di ascolto.
Siamo partiti dal fatto che Dario, il più piccolo, voleva decidere in modo esclusivo circa l'utilizzo di un nuovo camion giocattolo a 3 assi (recuperato in spiaggia la mattina).

La soluzione del conflitto, in questo caso, non è venuta dai due bambini, bensì dalla posizione adottata da me in quanto genitore (oltre che mediatore). Nel ruolo di genitore, ciò che dico e che faccio ha una forte valenza per i miei figli e quindi penso sia importante parlare e agire con molta attenzione e consapevolezza. L'aver assegnato dapprima il camion a Dario, lo aveva messo in posizione di "controllare" l'uso del camion. Questo creava difficoltà nel gioco e nel divertimento di Giona. Grazie al clima di ascolto, al tempo necessario per sedersi, parlarsi, ascoltarsi, ho potuto cambiare la mia scelta e l'assegnazione del camion che è passato da "gestione di Dario" a "gestione condivisa".
La cosa secondo me interessate e che celebro, è che questo cambio di assegnazione non è sfociata in urla, pianti, ribellione o ulteriori conflitti con Dario. Perché? Perché Dario ha preso serenamente il cambio di assegnazione del camion e da allora in poi i fratelli hanno potuto giocare serenamente senza ulteriori conflitti?

Io individuo alcuni punti fondamentali:

1) Lo spazio di parola e di ascolto ha permesso a Dario di esprimersi e di ricevere riconoscimento e rispetto per il proprio volere.

2) L'ascolto di Giona e i riscontri di comprensione dati da me e dati tra i fratelli, ha permesso loro di accogliere la globalità della situazione e la presenza dell'altro fratello.

3) La spiegazione di alcune dinamiche di condivisione che già esistono fra di loro, abbiamo citato l'uso di altri giochi a casa, la possibilità di fare scambio, la possibilità per Dario di avere anche dei momenti di tranquillità nell'uso del nuovo gioco... Tutto questo ha permesso la visione di una prospettiva di gioco e di soddisfazione più ampia, non focalizzata solo a quel nuovo gioco in modo esclusivo nel presente.

4) Ho dato loro la possibilità di proporre soluzioni. Nel momento in cui da parte loro non emergevano soluzioni soddisfacenti, ho proposto/deciso io una soluzione.

5) Il ruolo del genitore. In questo caso, come papà, ho emesso una scelta vincolante: "Io voglio che il gioco venga usato in modo condiviso". Abbiamo un potere come genitori! Esserne consapevoli è molto utile, usarlo per il bene comune è per me fondamentale. Dopo aver ascoltato i miei figli, ho fatto una scelta e ho esposto i benefici che vedevo nella mia scelta. Ho poi concluso chiedendo loro se erano d'accordo. In questo modo ho sigillato un accordo in cui anche loro sono partecipi. Ho anche detto "mi fido di voi, mi fido che voi sapete/sappiate fare dei turni". In questo modo rimando a loro molta fiducia e anche il pallino del dialogo quando avranno da gestirsi l'uso del camion giocattolo.

6) Se uso il mio potere in modo autoritario o se, viceversa, rinuncio al mio potere con l'idea di voler essere buono, la relazione con i miei figli può venire compromessa. Non ritengo che autoritario sia cattivo e invece permissivista sia buono. Penso sia importante un genitore che è presente nella relazione, che sa ascoltare e che sa, al momento necessario anche decidere. Un trucchetto per evitare di diventare dei dittatori è dire "proviamo. Vi va di provare? Facciamo una prova e poi vediamo come va?". La possibilità reale ed onesta di poterne riparlare e di essere ascoltati con rispetto è per me un toccasana delle relazioni e un porto sicuro a cui ogni membro della famiglia potrà attraccare in caso di necessità. Molte volte, come in questo caso, la prova va a buon fine e non vi è più necessità di riparlarne. :)

7) In molti altri casi non sono io a decidere/impormi, bensì guido i miei figli a decidere e a fare accordi fra di loro o insieme a me in modo partecipativo e egualitario. In altri casi ancora ci sono giochi che sono destinati solo a Dario, altri solo a Giona, altri solo a papà, ecc. In questo modo, con l'assegnazione di alcuni oggetti ad uso/gestione individuale, si offre una tutela del singolo necessaria ad ognuno per coltivare sé stesso/a e il proprio sviluppo. In questo modo si impara la relazione con sè stessi e con l'altro. Se io ho in gestione la macchina rossa e tu la bambola azzurra, se io voglio la bambola azzurra, imparo a chiedertela, a fare accordi con te e a rispettarli. Seguendo questa danza fra l'io, il tu e il noi,  il gioco dell'organismo familiare/sociale trova chiarezza ed equilibri. La soluzione non è sempre la stessa, dipende dalle situazioni. Es. se hai già mangiato 3 fette di torta e io 0, molto probabilmente ora tocca a me, ma non per forza... L'importante è un equilibrio nella totalità delle situazioni che viviamo insieme.

8) L'abitudine a questo tipo di dialogo che è basato sulla verità, sull'onestà, sulla comprensione, sull'imparzialità, sull'empatia e sulla benevolenza. I miei figli sono abituati a questo, lo hanno vissuto varie volte e vi hanno trovato no spazio sicuro, in cui non c'è l'intenzione di far vincere qualcuno né di far perdere qualcun altro. Questo, a mio parere, li predispone con fiducia al dialogo e al provare le nuove soluzioni proposte. Il terreno da frutto quando lo si cura con un po' di costanza, quindi, la mia esperienza e i miei consigli vanno nella direzione di iniziare a coltivare questo clima di dialogo e poi, pian piano, verrà sempre più facile :)



giovedì 26 gennaio 2017

Celebrare



E' qualche giorno che questo foglietto mi fa compagnia sulla scrivania.

E' restato fuori dal mazzetto di carte con cui abbiamo giocato nella formazione del weekend scorso, anzi, per la verità me lo sono ritrovato in tasca.

Ed eccolo quì che mi sorride tutti i giorni ricordandomi di celebrare qualcosa o qualcuno.

Lo condivido come pensiero per queste giornate, per voi che mi seguite e che magari in questa pagina cercate anche qualche spunto e qualche ispirazione per il vostro vivere e per le vostre relazioni.

Celebrare significa per me entrare in maggior consapevolezza e risonanza con quelle cose che stanno bene e che sono abbondanti nella nostra vita.

Respirare profondamente e inebriarsi di ciò che ci nutre, l'aria, la luce, una certa persona la cui presenza, vicina o lontana, ci da un senso di benessere, l'affetto che ne riceviamo, il cibo che abbiamo, un piccolo gesto fatto o ricevuto che ha reso speciale un momento o una giornata.

Celebrare è uno stato d'animo e può diventare anche uno stile di vita, riuscire a vedere non solo le cose che non funzionano, riuscire a staccarsi dal pensiero operativo che insegue i vari obiettivi della giornata, riuscire a godersi la vita nell'istante presente con tutte le sue molteplici abbondanze di cui beneficiamo...

essere consapevoli che oltre questo schermo ci sono persone che come me vibrano e si impegnano per vivere giornate di senso, di pace, di armonia, per far emergere l'umanità dell'umano...

celebro l'abbondanza di persone che stanno facendo questo nel mondo e celebro la fortuna di potermi fermare qualche secondo, fare un respiro più profondo, e sentire che il mio corpo prova sensazioni piacevoli, morbidezza, rilassamento, espansione, sorriso, e...

la mia giornata e la mia vita hanno già un altro gusto e io... continuo a celebrare :)

e voi? state celebrando qualcosa che vi da un piacere speciale nel momento presente?

Buona Giornata:)
Davide

martedì 2 febbraio 2016

Riprendono i corsi di Comunicazione Empatica Nonviolenta a Bergamo

Dopo la pausa autunnale nel 2015

in cui abbiamo accolto una nuova vita in famiglia :)

eccomi a proporvi nuove occasioni per

conoscere e approfondire

gli aspetti chiave del linguaggio verbale e della comunicazione.


2 sono gli obiettivi di questi corsi:
- Vivere pace e serenità dentro di sé

- Sapersi esprimere e saper ascoltare gli altri, anche nelle situazioni più difficili



E' gradita la prenotazione per facilitare l'organizzazione, grazie.

E' gradito l'aiuto che puoi darmi nel diffondere questi eventi, grazie.

Se non vuoi più ricevere queste email, contattami, grazie.

lunedì 7 settembre 2015

Ed è subito Pace


La pace nel mondo
dipende dipende da me,
da come ti parlo,
dal mio tono di accusa,
di scusa
o di dolcezza.

Se so capirmi senza accusarmi
se so capirti senza accusarti
allora posso parlare pace
e creare il mondo nuovo che sogno,

piccolo mio,
piccola mia,
forse anche tu sogni lo stesso?

Nessuno ce l'ha mai insegnato,
raramente ce l'hanno mostrato
e noi confondiamo
l'anelito alla pace
con la capacità di viverla
e di crearla,

ora lo vedo,
cari voi tutti e tutte,
possiamo creare la pace,

se sappiamo ascoltarci
senza giudicarci,
se sappiamo parlarci
senza accusarci,

ora lo vedo
e sto ripulendo il vecchio
che si é impossessato di me
da un'alba antica,
e sto facendo con gioia
questo lavoro certosino,
quotidiano

é la mia vita,
non trovo gioco più bello,
gioia
di scoprire,
sviluppare
far brillare
le immense coerenze
e potenzialità di pace
che ho,
che abbiamo,
esseri umani
e universali...

ed è subito pace.


Ispirata
guardando e pensando ai miei figli,

dedicata a tutti.

foto tratta da
https://tinafesta.wordpress.com/2009/06/07/la-citta-della-pace-per-i-bambini/

giovedì 12 marzo 2015

Prendere in mano i problemi, Volare Leggeri



Può sembrare banale forse,
come frase
ad una prima lettura.

Quante situazioni
vi si specchiano,
esperienze che ho fatto
nei gruppi, in famiglia,
con gli amici,
con le compagne

situazioni in cui i problemi erano lì
e non si vedevano,
non si prendevano in mano
e mi sembrava tutto funzionasse
o mi illudevo
o non mi fermavo un istante ad ascoltarmi

non sapevo come fare
e nemmeno le altre persone lo sapevano
e allora ci si dimenava
ci si lamentava
ci si ribellava
e si continuava ad avere problemi.

Penso che
se non si prendono in mano,
se non si "tirano fuori"
i problemi
in un gruppo, in una relazione,
in una scuola o in una azienda,
il tarlo nascosto
creerà una voragine sempre più grande.
Se inizi tu
a prenderli in mano,
anche se può essere difficile,
penso che stai facendo
il più bel regalo a te stesso/a
e agli altri.

Forse a volte
non li prendiamo in mano
perchè abbiamo paura,
non sappiamo da che parte iniziare
ci mancano gli strumenti
"ma come si fa?"
e magari paura dell'ignoto
"lasciamo correre...
che almeno sto tranquillo...
non ti infilare lì, stanne fuori che è meglio"
quante volte ce lo siamo detti?
Rispetto a problemi con gli altri
e rispetto a sofferenze interiori?

Ebbene sì.
mi sto liberando
dei problemi
ogni giorno sempre di più
sempre più leggero
che mi par di volare
e se sono arrivato quì
è perchè ho scelto di prenderli in mano,
e in questa scelta ho trovato sempre
nei momenti più bui,
risorse inestimabili.

Se scegli di
trasformare la tua vita,
puoi.

Se scegli di prendere in mano i problemi
ti indicheranno la via.

Se dentro di te
qualcosa ti dice
che si può vivere in un altro modo
secondo me
quella voce ha qualche regalo da farti
e basta ascoltarla.

Ecco come liberarsi dai problemi
quando pensiamo di non averli.
Ascoltare noi stessi.

Se non hai idea di come fare
e da che parte iniziare,
la Comunicazione Empatica - Nonviolenta
può essere una risorsa.
Vedi
Pratica di Auto Connessione Empatica

Se ti serve una spinta
per lanciarti in discesa
e pedalare da solo/a
sempre più forte,
sarò felice di condividere con te
le mie energie.

Buona giornata
Davide Facheris

venerdì 6 marzo 2015

Quando non ne posso più... faccio Pratica di Auto Connessione Empatica, e voi?


Mercoledì 4
e mattina di Giovedì 5 Marzo 2015,
2 giorni di buio,
di crisi, assenza di energie,
pensieri di pessimismo,
dalla mia situazione lavorativa precaria
all'impegno richiesto dal crescere 2 pargoletti
alle svariate situazioni di insostenibilità
sociale, politica, economica
che rimbalzano sulle onde radio,
Putin di quà,
complotti di là,
devastazioni forestali che non si arrestano,
bombardamenti...
sapete di cosa parlo?
Conoscete quei momenti
in cui il mondo sembra crollarci addosso... ?

E allora ad un certo punto cosa ho fatto?
Mi sono fermato,
ho fatto qualche bel respiro profondo
e ho osservato ciò che accadeva in me
un turbinare di cose in testa,
tensione alla pancia
e formicolio leggero nel corpo,
come irrequietezza
e poi la domanda magica

"DI COSA HO BISOGNO IN QUESTO MOMENTO?"


Di Leggerezza
di Svuotarmi
di Relax
di Agio temporale
di Tempo
di Fiducia nella Vita

sì ho molte pentole sul fuoco
e gestirle tutte
è forse troppo in questo momento,
ho delle preoccupazioni
dei pensieri
delle paure anche
e delle ansie forse...
...anche.

Preoccupazioni, paure, ansie,
sì le ho anch'io
e penso siano utili
perchè mi indicano il mio limite
mi indicano i miei Bisogni
il mio punto di equilibrio
quando non riesco a vederlo in altri modi.

Sono utili sì,
diverso è farmi guidare da esse
perchè mi porta in un loop
di pensieri, stress
disperazione e depressione
e ne resto soffocato.

Allora cosa me ne faccio?
Le ho usate per farmi condurre ai miei bisogni
e ora le ringrazio e le posso salutare
perchè mi tengo stretto il loro dono:
i miei bisogni.

Leggerezza
Benessere - Stare Bene
RelaxAgio
Tempo
Equilibrio
Scegliere - Fare le mie scelte
Fiducia nella Vita

Faccio di nuovo qualche ampio respiro
e mi faccio guidare dai miei bisogni,
già mi sento diverso,
più morbido,
più leggero,
la testa si è come svuotata,
sono più presente
più in contatto con le parti del mio corpo,
più fiducioso e con più energia
e ora
cosa mi invitano a fare questi bisogni?
Cosa posso fare per onorarli e soddisfarli? 

Un passo alla volta,
senza esagerare,
voglio prendermi cura delle urgenze
e delle cose importanti che ho in agenda,
scegliere delle priorità,
dire di no quando può essere troppo,
scrivere questi bisogni su un foglio
e appenderlo in ufficio
per ricordarmi di loro ogni giorno
e poi scegliere di giorno in giorno
cosa fare
voglio parlarne un po' con qualcuno
che può capirmi e darmi un po' di vicinanza
e sostegno in questo momento difficile
e oraquasi incredibilmente
qualcosa è cambiato in me
e sembra che tutto fuori di me sia cambiato
non mi schiaccia più come prima
si aprono tante nuove strade
per vivere con soddisfazione
le prossime giornate.
:)

Può essere da spunto anche per voi?

P.s.
PRATICA di AUTO CONNESSIONE EMPATICA:
1) Fare alcuni respiri profondi
2) Cogliere le sensazioni del corpo
3) Trovare i Bisogni vivi in noi nel momento presente

Per trovare i propri bisogni 
può essere utile scorrere
l'INVENTARIO dei BISOGNI

domenica 9 novembre 2014

Risonanze sulla Rabbia

La Rabbia vissuta con empatia,

in una prospettiva di ricchezza più ampia.


Risonanze dal corso di ieri:

La rabbia è qualcosa di destabilizzante 
per me e per gli altri.

Non vorrei che gli altri la vedessero,
mi vergogno.

Dopo la rabbia mi rimane la colpa .

Tendo a tenermi dentro la rabbia
e così resto arrabbiata.

Cerco spunti e strumenti
per cambiare.

Quando sto bene con me stesso
mi arrabbio meno.

La rabbia è un campanello di allarme,
può esserci di aiuto
perchè ci indica qualcosa

che non funziona.

La rabbia non è male in sè,
il problema è quando 
crea separazione da me e dagli altri.

Al momento sembra piacevole,

in realtà non mi porta a nulla,
anzi resta un deserto di morte.

Condividere la rabbia 
in questo gruppo di
Comunicazione Empatica
è piacevole,
vedo che è una cosa umana.

La rabbia ci indica i nostri bisogni,
quando siamo connessi ai nostri bisogni,
può essere molto doloroso,
ma non c'è rabbia,
non c'è più violenza.

Quando accetto la rabbia,
inizio a connettermi
e qualcosa si trasforma.

Con questa connessione 
posso prendermi cura di me
e creare dialogo con gli altri,
perchè mi avvicino
alla nostra comune natura umana.


Grazie Davide di aver condiviso 

la tua esperienza
e il tuo sapere
che sono cose utili
per il benessere delle persone.

Quattro ore ben investite
possono risuonare
per molto tempo successivamente.

Grazie per la tua semplicità,
genuinità, fiducia negli altri
ad aprire la tua casa,
il tuo spazio di condivisione,
in una prospettiva di ricchezza più ampia.
Vorrei ritrovarti sempre così

in futuro.
Mostrare fiducia
è ricevere fiducia.
Un abbraccio.

E buone giornate.
Davide

lunedì 15 settembre 2014

cotto al vapore: Comunicazione NonViolenta: Lettera per dire GRAZIE...

Oggi sì, dopo mesi che voglio scrivere qualcosa, riprendo a pubblicare.

E riprendo per dire GRAZIE a chi mi ha contattato in questi mesi, a chi si è fidato di me e ha voluto spendere qualche ora con me, riflettendo e giocando ad una comunicazione diversa, umana.

E' stato bello conoscere tante persone questa primavera e a breve ricominciano i corsi e le avventure autunnali. Grazie ad Isabella per aver condiviso la sua esperienza, spero utile a molti, mamme, papà e non solo. Grazie per dirmi GRAZIE.
Mi da coraggio e supporto per continuare in questo lavoro che trovo bellissimo e al servizio di tutti gli esseri viventi, di tutto l'universo.

Vi invito a leggere l'articolo pubblicato da Isabella Siciliano, al link quì sotto.

cotto al vapore: Comunicazione NonViolenta: Lettera per dire GRAZIE...: Ieri ho passato una intensa giornata. Bella. Arricchente. L' Associazione Cocùn , associazione “gemella” di Semi Di Lino , che si o...


A presto Davide Facheris